Care sorelle:
Sono giorni che voglio comunicare.
Sono venuta a Roma il 28 febbraio per partecipare ad una formazione che il Governo Generale della Società di Santa Teresa ha lanciato, in vista della “Comunicazione Istituzionale” e qui sono rimasta, vivendo la quarantena in Italia… i primi giorni in cui sono uscita di casa per partecipare alla formazione (anche senza essere in Stato di Allarme) ho percepito la paura della gente, in quanto le misure di protezione stavano aumentando… fino a quando finalmente sono rimasta a vivere con le Suore Teresiane…. finché alla fine sono rimasta a vivere con le Suore Teresiane per terminare la formazione… hanno sospeso il mio volo di ritorno e non nego che a un certo punto ho avuto paura, ringrazio Dio perché le Suore Teresiane mi hanno fatto sentire a casa e le nostre sorelle della Curia hanno facilitato e addolcito il mio tempo qui.
Mentre ero lì, è iniziato lo Stato di Allarme in Spagna e da qui, quanto è stato difficile comunicare con le giovani donne, far capire loro la gravità… in più la notizia che le nostre sorelle, familiari e amiche venivano contagiate… desiderare di essere presente, desiderare che si sentissero vicine a te, sentire la tristezza con la Provincia da lontano… e desiderare che tutta la Congregazione si facesse carico della gravità e prendesse le misure adeguate e drastiche è stato il mio più grande desiderio.
Tornando alla Comunità della Via Cassia, dove sono stata per tre settimane, sono grata che tutti stiano bene e si prendano cura gli uni degli altri… Sento questo “luogo” come il cuore della Congregazione e vederci e sentirci soffrire insieme mi ricorda che “siamo legati”.
Ieri, oggi, iniziamo questo tempo di Resurrezione con un certo sapore o odore ancora di Venerdì Santo… forse di Sabato Santo. La mia comunità ha condiviso con me la preghiera che hanno recitato per accompagnare Maria e mi hanno invitato a immaginare Nostra Madre negli ospedali, nelle case, nelle strade vuote per visitare ogni angolo… ogni casa e questo è ciò che ricordo ancora oggi….
Molti di voi sanno che mio fratello è un medico di Terapia Intensiva, ogni sera quando mi chiama per scaricarsi…. lo ringrazio per il suo lavoro… ma non c’è giorno che non insista nel dirmi di dirvi: abbiate cura di voi, andate avanti voi che non avete ancora casi nei vostri paesi o città, proteggetevi e prendete tutte le misure anche se vi sembrano drastiche o drammatiche… Perché questa cimice per ora non ha controllo… e io te la sto trasmettendo, sapendo che molti di voi lo fanno già e confidando che altri lo faranno.
Un grande abbraccio e continuiamo con interesse e preoccupazione a ricevere le tue comunicazioni per sapere come te la cavi in ogni angolo del nostro mondo.
Sr. Belén Igeño. RMI